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dal BIM in poi...

Soluzioni Autodesk 2017: le principali novità in campo Architettonico

Ilaria Lagazio
15/04/2016

Sono disponibili da ieri per l’Europa le Autodesk Building Design Suite 2017 in lingua Inglese, Autodesk Revit 2017, Autodesk Advance Steel 2017 e Autodesk Robot Structural Analysis.

Analizziamo in questo articolo le novità circoscritte alla piattaforma Autodesk Revit generale ed all’ambito architettonico, con un occhio di riguardo ai miglioramenti relativi ai processi, ovvero ai workflow, e l’aggiunta di qualche personale riflessione sul loro impatto sul nostro modo di progettare.

Da questa versione non sono più disponibili declinazioni della piattaforma Revit  “Architecture / Structure / MEP” , ma esso è disponibile solo il prodotto Autodesk Revit 2017 “One Box” (naturalmente rimane disponibile la versione Revit LT).

Da oggi, inoltre, Revit 2017 supporta ufficialmente il Sistema Operativo Windows 10.

Alcuni miglioramenti della piattaforma Autodesk Revit, già parzialmente rilasciate nella versione intermedia (Autodesk Revit 2016 R2), erano molto attesi, come ad esmpio l’ottimizzazione delle ringhiere, che seguono pendenza, curvatura inclinazione di sommità di pareti, solai, tetti.

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oppure la possibilità di controllare la profondità di prospetti e sezioni

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Dalla versione Autodesk Revit 2017 inoltre è possibile utilizzare i “Parametri Globali”, che trasferiscono all’intero progetto il potere parametrico finora dedicato alle famiglie

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Migliorie interessanti anche per quanto riguarda:

– i rendering, più veloci ed accurati col motore di renderizzazione Raytracer,

– funzionalità di preview del livello di dettaglio delle famiglie prima ancora che la famiglia sia caricata all’interno del progetto,

– miglioramenti alla formattazione dell’editing dei testi,

– maggiore flessibilità per le etichette,

– possibilità di editing del modello in visualizzazione prospettica,

– possibilità di create remplate di vista anche per quanto riguarda gli abachi e maggiore flessibilità sui campi inseribili nelle colonne.

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Di base, poi per tutta la piattaforma si è ancora lavorato sulla “scalabilità” ovvero la possibilità di rendere Autodesk Revit ancora graficamente più veloce, eliminando tutte quelle operazioni in background relative agli oggetti non visibili che rallentano l’applicazione.

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Questo miglioramento a mio avviso è sintomatico delll’allargamento del focus anche al di fuori della pura progettazione magari ottimizzando l’”as built” per un utilizzo successivo (commerciale o per il facility management, ad esempio).

Osservando le novità nel loro complesso, quello che salta agli occhi in maniera più evidente è proprio il fatto che Autodesk abbia elaborato una soluzione perfettamente allineata a quanto il mercato e le nuove normative richiedono: una soluzione in grado di gestire il costruito “in tutte le sue fasi di vita” (lifecycle management).

Ne danno evidenza gli investimenti effettuati per i tool di progettazione preliminare concettuale, sui quali mi soffermo spesso: non può esserci buona progettazione se non c’è pianificazione a priori dell’intenzione progettuale.

Questa parte è estrememente complessa perchè deve tenere conto contemporaneamente delle performance dell’edificio, della forma estetica, dei volumi, delle ombreggiature relative, dell’analisi della luce ecc.

E’ la combinazione di software come Autodesk FormIt 360, Dynamo Studio e Insight 360 che ci permette di approfondire queste analisi contemporaneamente e senza dispendio eccessivo di tempo, che in fase concettuale è una risorsa preziosa.

Immaginiamo quindi di utilizzare Dynamo Studio per creare una forma modulabile a piacere per mezzo della modellazione computazionale, pubblicarne lo script in cloud

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ed inserirla in Autodesk Formit 360, in modo da valutarne gli aspetti più semplici come le ombreggiature, le aree e i volumi

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per poi spingere l’analisi fino al dettaglio energetico esportando il modello su Autodesk Insight 360, la dove vengono analizzate tutte le variabili di risparmio potenziale prese singolarmente per valutare come impatta ogni singola scelta (dall’orientamento, le stratigrafie, i serramenti… fino al tipo di lampadine utilizzate) sui costi finali

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Il flusso di lavoro in Autodesk Insight 360 è semplice: è sufficiente modellare una massa in FormIt 360 Pro o in alternativa una massa (o un edificio competo o anche un mix di masse ed elementi construttivi) in Revit, settare le coordinate geografiche, lanciare l’analisi energetica ed accedere al portale cloud Insight 360 per testare l’impatto di tutte le possibili varianti.

Insight 360, che permette facilmente di comprendere il funzionamento in termini di performance dell’edificio, è la “democratizzazione” del portale Green Building Studio, sempre disponibile e piattaforma alla base di tutti i calcoli energetici, tuttavia complesso da elaborare e programmare.

Per anticipare una domanda prevedibile: come si pone Insight 360 nei confronti della certificazione APE?Risposta: l’analisi concettuale preliminare non ha niente a che vedere con un processo di certificazione APE, come lo intendiamo comunemente oggi in Italia (è invece collegato ad un concetto di sostenibilità LEED).

Tipicamente la redazione di una certificazione APE riguarda infatti una modalità, passatemi il termine, piuttosto “naif” di redigere un pezzo di carta che dice come è stato fatto l’edificio, in base alle poche variabili principali che si possono tenere in considerazione non avvalendosi di un calcolo cloud.

Insight 360 è in grado di gestire un numero enorme di variabili (si stima che l’ottimizzazione svolta in cloud in una manciata di minuti possa essere svolta manualmente in un anno di ore-uomo).

Insight 360 non ha quindi lo scopo di “certificare”, ma di effettuare le scelte migliori possibili, definite le condizioni al contorno: un approccio rivoluzionario per noi tecnici, che, lasciatemelo dire, abbiamo visto impoverirsi il nostro lavoro qualificato fino ad un a mera burocratizzazione.

Di fatto tendiamo solitamente a “certificare” un lavoro già fatto, veniamo chiamati in causa quando non abbiamo più la possibilità di intervenire o correggere l’edificio in modo sostanziale: esattamente al contrario di ciò che accade con strumenti concettuali basati sul cloud come Insight 360 e FormIt 360.

Tornando alle novità della piattaforma Revit 2017, è disponibile “Autodesk FormIt Converter” per Revit, un plugin che permette di rendere Formit ancora più integrato con il processo BIM: è possibile importare ed esportare modelli da FormIt a Revit, convertire in FormIt modelli SketchUp, convertire famiglie Revit in famiglie FormIt e viceversa.

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Palrando invece delle novità di Autodesk FormIt, quest’anno abbiamo a disposizione l’utilizzo di Layer e Scene

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e la possibilità di import ed editing di materiali (import solo per la versione Formit 360 Pro)

 

Questo è tutto per la parte Architettonica. A presto con le novità riferite agli altri settori di mercato.

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Ilaria Lagazio

Laureata in Ingegneria Civile e specializzata in Strutture, dopo una breve esperienza nel campo della progettazione si dedica all’industrializzazione dei sistemi edilizi come Building System Development Manager, gestendo il flusso delle informazioni dei componenti edilizi dal modello al cantiere. L’interesse per l’industrializzazione del cantiere e la gestione del dato progettuale la porta ad una esperienza negli Emirati Arabi e dal 2008 in Autodesk , dove oggi ricopre il ruolo di Senior Technical Sales Specialist

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