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dal BIM in poi...

Un nostro affezionato Cliente ci ha proposto di condividere una sua esperienza attraverso il nostro blog. Si tratta di Euronovi, società del gruppo Boggeri S.p.A., da anni utilizzatori  dei prodotti Autodesk.

L’articolo, che ripropongo per intero è stato scritto dall’Arch. Fulvio Timbro, BIM Manager dell’azienda, che ringrazio per la sua disponibilità.

 

<< Ciao a tutti, ci siamo già incontrati su questo blog come testimonial al BIMAGINATION Autodesk nell’Aprile dell’anno scorso; avevamo presentato il nostro ultimo progetto, il ns primo progetto esecutivo e di fabbricazione interamente realizzato in REVIT con metodo BIM.

Si tratta di una palazzina di 17 appartamenti concepita e progettata secondo i più recenti dettami in termini di innovazione, la cui edificazione sarebbe dovuta partire di li a poco. Così è stato e mentre scriviamo questa email gli operai stanno posando le Velux e le ultime tegole.

Tuttavia c’è ancora molto da fare, abbiamo iniziato il fitout interno la settimana scorsa: tramezze, impianti di scarico, idraulici ed elettrici; e si! tutto assieme perché in un edificio moderno tutte le lavorazioni sono strettamente correlate e dipendenti le une dalle altre con fili apparentemente invisibili durante la programmazione; la timeline, rigorosa e inflessibile fissa per fine anno il termine dei lavori! praticamente domani come dice il ns titolare.

Con questa email vogliamo pertanto tenere aggiornati gli amici di Autodesk poichè l’avventura è iniziata con loro e ormai siamo in stretto contatto da un qualche tempo; inoltre vorremmo anche raccontarvi come è andata per il tetto… direte cosa c’entra proprio il tetto in particolare con tutto ciò?

Moltissimo, anzitutto perché è tradizione che il titolare paghi la colmata, in ristorante a scelta del capocommessa, poi perché è stato una piacevolissima sorpresa! in particolare per la realizzazione della struttura di legno lamellare.

Da sempre curiamo molto questo aspetto, si tratta di uno dei progetti di fabbricazione nel progetto esecutivo nell’edificio, materializzato in un manufatto prefabbricato da centri di lavorazione numerici che “stampano” il disegno normalmente effettuato con soft di modellazione per il taglio numerico (nel caso Dietrich’s); il centro di taglio è infatti un po’ come una stampante enorme, che provvede a tagliare, fresare, ridurre le travi e ogni altro elemento in un pezzo di un puzzle, tutto assieme diventa il telaio strutturale.

Cosa c’è di strano direte voi… nulla, ormai questo è un processo consolidato, tutti lo chiamano “tetto pretagliato”; per i nuovi edifici di solito il tecnico invia i disegni 2D dwg del progetto architettonico da lucidare nel soft specifico, oppure il centro di trasformazione invia un tecnico che fa un rilievo degli appoggi in muratura o C.A. e lo passa al disegnatore che (se non è lui stesso il disegnatore) mette giù il progetto del tetto direttamente dentro il soft di modellazione per il taglio numerico e lo “stampa” come detto.

Invece questa volta qualcosa di diverso dal solito c’è stato, perché una volta modellato il tetto in REVIT, abbiamo passato il file .RVT del telaio strutturale e degli appoggi in C.A. al centro di trasformazione, che con il tramite della società del soft di modellazione e taglio numerico ha convertito direttamente il file .RVT in modello per il taglio numerico, quindi lo abbiamo controllato insieme, compreso e corretto le cause di piccole imperfezioni di modellazione, fatto qualche piccolo aggiustamento; infine il tetto è stato “stampato”.

Il risultato è apprezzabile nelle immagini allegate:

Modello REVIT 3D shaded

Piastre ancoraggio modellate su C.A.

Piastre ancoraggio modellate su C.A. – particolare

Travi in legno lamellare con lavorazioni parametriche

 

Modello DIETRICH’S 3D wireframe

Modello DIETRICH’S 3D shaded

Tetto in opera

In confidenza… piccoli banali errori ci erano sfuggiti nel modello REVIT e ce li siamo trovati “stampati” pertanto per chi volesse provare e seguire questa strada una piccola raccomandazione… disegnate, modellate, parametrizzate, poi controllate bene bene il tetto in REVIT; un foglio costa pochi centesimi, il legno lamellare molto di più.

Ringraziamo l’Ing. Sicurella Piergiuseppe di Piana Legnami Snc, per avere curato con il supporto di DIETRICH’S AG la conversione del file da modello REVIT a modello per il taglio numerico e per la relativa “plottata”.

 

Ciao a Tutti,

Il Team di Euronovi S.p.A.

Una società del GRUPPO BOGGERI   >>

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Ilaria Lagazio

Laureata in Ingegneria Civile e specializzata in Strutture, dopo una breve esperienza nel campo della progettazione si dedica all’industrializzazione dei sistemi edilizi come Building System Development Manager, gestendo il flusso delle informazioni dei componenti edilizi dal modello al cantiere. L’interesse per l’industrializzazione del cantiere e la gestione del dato progettuale la porta ad una esperienza negli Emirati Arabi e dal 2008 in Autodesk , dove oggi ricopre il ruolo di Senior Technical Sales Specialist

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  1. Avatarap@hsbcad.it

    Forse meno noto in Italia in termini di diffusione, ma aziende leader del settore lo usano ormai da diversi anni, il software hsbcad (www.hsbcad.it) che consente di rimanere in ambiente autocad architecture (dwg) e revit (rvt) generando i dati a controllo numerico per i centri taglio per le strutture in legno direttamente nell’ambiente autodesk senza dover effettuare importazioni ed esportazioni (a volte molto dispendiose in termini di tempo) e permettendo al progettista di arrivare al minimo dettaglio di lavorazione.

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