[blog Autodesk “dal BIM in poi” – autore: Ilaria Lagazio]
La prima fase della “Norma Italiana” volontaria sul BIM è in dirittura d’arrivo.
Si tratta precisamente della Norma UNI 11337 – parti 1, 4 e 5, elaborate dal gruppo di lavoro “Codificazione dei prodotti e dei processi costruttivi in edilizia”, coordinato dall’Arch. Alberto Pavan e di cui Autodesk fa parte.
Dal giorno 3 ottobre e fino al 2 dicembre le parti citate della Norma, approvate dai membri del gruppo di lavoro, sono in Inchiesta Pubblica Finale; vale a dire che in questo periodo di tempo chiunque potrà scaricare le parti della norma in questione, leggerle e riferire i propri commenti che saranno a loro volta presi in considerazione e discussi dal gruppo di lavoro nel mese di dicembre, prima di diventare norma effettiva (volontaria).
Di seguito indico la procedura precisa, gentilmente condivisa da UNI:
Ecco a grandi linee di cosa trattano le parti elaborate:
- Parte 1: modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi.
Viene definito l’ambito di applicazione, si introducono termini e definizioni e viene introdotto il ricorrente concetto di “processo”, fondamentale in ambito BIM.
Un altro concetto interessante della parte 1 è la definizione del livello di maturità del processo dal punto di vista digitale, a partire da un “livello 0”, tipicamente basato su supporto cartaceo, fino ad un “livello 4” definito “ottimale”
Ancora nella parte 1 viene trattato il processo progettuale e costruttivo dal punto di vista delle Fasi, schematizzate come segue:
- Parte 4: evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati ed oggetti
Nella parte 4 si trattano in dettaglio i LOD (Level Of Development), a partire dal LOD A fino al LOD G, quindi da una simbologia generale senza riferimento geometrico fino alla virtualizzazione aggiornata dello stato di fatto che presuppone una gestione nel tempo.
Nella stessa parte 4 si trattano gli “Stati di Lavorazione”, dal livello L0 (in lavorazione) al livello L4 (archiviato) e gli “Stati di Approvazione”, dal livello A0 (da approvare) al livello A3 (non approvato).
Conclude la Parte 4 una ricca sequenza di schemi esemplificativi.
- Parte 5: Flussi informativi nei processi digitalizzati
La parte 5 si apre con una chiara serie di definizioni, dove potremo ritrovare termini italiani corrispondenti a tematiche ormai diffuse, quali ad esempio il “Piano per la Gestione Informativa (pGI)”, che corrisponde al “BIM Execution Plan (BEP)”, il “Capitolato Informativo (CI)”, che corrisponde all'”Employer Information Requirement”.
Compaiono altresì interessanti terminologie relative al “Coordinatore delle informazioni”, “Gestore delle informazioni”, “Modellatore delle informazioni”, teoricamente corrispondenti agli anglosassoni “BIM Coordinator”, “BIM Manager”, “BIM Specialist”.
Questo quindi lo stato dell’arte, che, come detto sopra potete scaricare e commentare entro il 2 dicembre. Vi invito caldamente a farlo, in modo tale che quando ci riuniremo per approvare definitivamente la norma, potremo accogliere e valutare tutte le obiezioni e i consigli degli addetti ai lavori, dando voce a tutti gli operatori del settore.
Il gruppo di lavoro intanto ha iniziato gli incontri per l’elaborazione delle parti 2 – relativa alla codifica e denominazione dei prodotti, della parte 3 – relativa alle schede informative digitali per prodotti e processi e della parte 7 – che definirà con maggiore precisione i ruoli e i requisiti delle figure coinvolte nel processo BIM in termini di conoscenza, abilità e competenza.
Oggi leggendo i vari annunci di lavoro per BIM Manager si trovano i requisiti più disparati. Dobbiamo anche aspettarci che il ruolo del BIM Manager cambi nel tempo, tant’è vero che nei Paesi dove il BIM è meno maturo dal BIM Manager ci si aspetta comunque una attività di modellazione attiva, mentre nei paesi Anglosassoni il BIM Manager in molti casi non conosce o non usa personalmente i software. Già dall’ultimo incontro del gruppo di lavoro è stato evidente, iniziando a ragionare sui ruoli di quelli che probabilmente per un bel pezzo continueremo a chiamare”BIM Manager, BIM Coordinator, BIM specialist” che fare chiarezza su questi aspetti non sarà un compito banale.
La Parte 7 della norma è fortemente allineata con le direttive di Building Smart International recepite da Building Smart Italia, il cui tavolo di lavoro si è fra l’altro riunito la scorsa settimana per condividere l’obiettivo comune, che è appunto quello di aprire la discussione sulla tematica di “certificazione” (e non di semplice “definizione” in carico invece ad UNI) delle competenza delle figure coinvolte e delle organizzazioni.
In un precedente articolo ho parlato di come il mercato del lavoro verrà impattato dal BIM e dalla tecnologia in generale. Appare oggi evidente che nuove figure saranno necessarie per la gestione di un nuovo modello produttivo, che ci vedrà tutti coinvolti in prima persona: fornitori di tecnologia, progettisti, produttori di componenti, costruttori, governo, università, scuole tecniche e utente finale: saremo capaci di affrontare la sfida e trasformarla in una opportunità di crescita?