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dal BIM in poi

Durante il periodo di lock-down ho avuto modo di riordinare le mie cose. Con un pizzico di emozione, ho riaperto la cartellina contenente il progetto che presentai per la maturità da Geometri nel 1997. Immancabili, si sono presentate le tavole del progetto stradale a corredo di Topografia.

Insieme alle tavole e alle relazioni, ho ritrovato gli strumenti che avevo utilizzato più di 20 anni fa: squadre, scalimetro, normografi, rapidi, compasso, compasso per rapidi, gomme e lamette. Per non parlare dell’odore inconfondibile di ammoniaca delle eliocopie. 20 anni dopo si sente ancora! Lo ammetto, sfogliando le tavole e le relazioni, rigorosamente scritte con i primi fogli di calcolo su Win3.1, per qualche minuto sono stato pervaso da un senso di nostalgia.  “Ma chi è più giovane di me si è perso qualcosa” “Quelli si che erano bei tempi” “Quella si che era formazione” “Caspita, ma davvero le ho fatte io?”

Dopo queste riflessioni un pò amarcord, mi sono ricordato il tempo che ci avevo messo per sviluppare le tavole! Per il progetto di Topografia avevo passato notti intere a disegnare e colorare le sezioni trasversali, per non parlare delle finche del profilo longitudinale completamente scritte con il normografo! Notti e notti passate a scrivere e grattare con la lametta!

La domanda è spontanea: Ma cosa è cambiato??

Di pancia risponderei: il mondo, Salvatore, è cambiato tutto! Ok, vero, ma se penso un po’ più in piccolo? Semplice, ad esempio sono cambiati gli strumenti. Oggi parliamo di processo BIM, di tecnologia tridimensionali e parametriche, di Virtual Reality, di Cloud e di molte altre cose. Sono solo strumenti! Ok, il BIM è un processo, ma anche in questo processo abbiamo bisogno di strumenti.

Gli strumenti sono cambiati, non c’è dubbio. Chi si avvicina oggi al mondo della progettazione, sia nello status di studente sia come neo professionista, non avrà l’occasione di utilizzare strumenti di 20 anni fa, ma verosimilmente apprenderà e utilizzerà strumenti più digitali ( si spera )! E meno male aggiungo io!

Meglio? Peggio ? “In medio stat virtus”. Qualcosa lo abbiamo guadagnato e qualcosa lo abbiamo perso.

Sapete cosa non è cambiato “radicalmente”? Non è cambiata la nostra conoscenza di base grazie alla quale impariamo a forgiare e utilizzare strumenti diversi per continuare a progettare qualsiasi cosa!

Mi sono reso conto, non che non lo fossi a dire il vero, dell’importanza della formazione di base. Ho ripensato alla qualità dell’insegnamento, dei professori, alla qualità degli istituti scolastici e universitari. Alla qualità della nostra conoscenza! Le nozioni che caratterizzano il percorso di studi e approfondimento di un professionista tecnico, sia esso un geometra, un architetto, un ingegnere o un geologo, hanno radici profonde e stabili. Queste ci raccontano chi siamo e quanto sia valido il nostro percorso formativo. Non è (sempre) vero che all’estero sono più bravi di noi! Uno dei tanti luoghi comuni. Chiunque di voi abbia avuto l’occasione di confrontarsi con colleghi esteri, si sarà reso conto della bontà della nostra formazione. Migliorabile? Ovviamente sì! Forse all’estero sono un po’ più aperti ad utilizzare strumenti diversi. Questo è uno degli aspetti con cui ci troviamo a discutere più frequentemente con i colleghi.

Normalmente non condivido opinioni personali legati al mio settore lavorativo. Ma in questo momento complicato della storia dell’uomo, in questo momento in cui è necessario cambiare per salvaguardare il nostro pianete, le nostre vite e il nostro futuro, ho voluto condividere con voi queste poche riflessioni!

Tutto si trasforma, sono solo strumenti!

ps: sul discorso formazione, scuole, università, italiani bravi sì, bravi no, potremmo andare avanti a discutere per mesi! Non è questo è il luogo dove scambiare queste considerazioni. Grazie a tutti per la comprensione.

Salvatore Macri`

La mia carriera lavorativa si è evoluta nel segno della passione per le tecnologie informatiche dedicate alla progettazione civile infrastrutturale e ai sistemi informativi geografici. Ad oggi la mia esperienza comprende un mix di esperienze attraverso l’evoluzione in differenti profili quali Topografo, Gis Specialist, Progettista e CAD Manager. Negli ultimi anni ho ricoperto il ruolo di BIM Specialist e BIM Manager occupandomi in particolare di assistere e affiancare i clienti nell’introduzione del processo BIM e prima ancora sull’impiego di AutoCAD Civil 3D su progetti relativi all’ingegneria civile in genere. Ho partecipato allo sviluppo del Country Kit della versione italiana di AutoCAD Civil 3D 2015 dedicandomi allo sviluppo degli elementi parametrici delle sezioni tipo con l’impiego di Autodesk Subassembly Composer e alla traduzione in italiano in qualità di SME per Autodesk InfraWorks 360 e parte di Autodesk Vehicle Tracking 2015.

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