Avete voglia di vedere in pratica una sequenza di lavoro realizzato in modalità BIM per capire quanto è semplice gestire un modello dalla fase concettuale alla gestione?
Mettetevi comodi e guardate questa playlist pubblicata su YouTube; si tratta di 16 brevissimi filmati che affrontano su un piccolo modello analisi delle performance, progettazione architettonica, varianti, rendering, modellazione strutturale, analisi FEM, gestione gantt di cantiere, quantity takeoff, portabilità del modello in cloud e gestione degli asset.
Con questo modellino ho voluto sfatare anche un altro mito: che il BIM per l’edilizia di piccolo taglio non serva.
Serve eccome, perchè sebbene scalato sulla edilizia di piccolo taglio permette comunque, in primis, di coordinare al meglio i lavori di cantiere.
In cantiere non si perde solo tempo a “fare, disfare ed aspettare” nei progetti grandi, ma semplicemente il piccolo committente privato è stato convinto che la lentezza del cantiere sia fisiologica, così come gli imprevisti – tutti successivamente fatturati come “extra”.
Se avete un amico che ha costruito casa (impiegando almeno 2 anni per 200 mq) o avete vissuto l’esperienza di persona sapete di cosa sto parlando.
Il BIM per i piccoli studi con piccoli clienti offre anche una serie di vantaggi competitivi legati alla valutazione delle varianti, alle alternative progettuali, al coordinamento con la parte impiantistica, alla visualizzazione grafica 3d ai rendering veloci ed efficaci che un cliente potrà sicuramente apprezzare.