Gli amministratori di “Collaboration for Revit” – 0 “C4R” (di cui si è ampiamente parlato in passato in “il futuro è collaborazione” e “desktop connector“) hanno recentemente ricevuto un messaggio relativo al re-branding del prodotto sotto il nome di “BIM360 Design”.
Sull’Autodesk Knowledge Network potete leggere l’articolo completo che descrive questa evoluzione.
Vorrei qui invece ragionare in termini pratici cercando di sintetizzare i punti a cui fare attenzione per gestire la migrazione, affrontando gli interrrogativi più immediati.
Che ne è di BIM360 TEAM?
Per i clienti che stanno utilizzando Collaboration for Revit non è prevista alcuna interruzione del servizio BIM360 TEAM che potrà essere ininterrottamente utilizzato fino a che la subscription corrente verrà mantenuta.
I clienti possono utilizzare con un’unica licenza sia il vecchio C4R che il nuovo BIM360 Design.
Attenzione però: Collaboration for Revit funziona sulle versioni di Revit 2018.3 e precedenti e non funziona dalla versione 2019 in poi.
Inoltre va sottolineato che finchè verrà mantenuta attiva la subscription si potrà anche aggiungere nuovi utenti a C4R sul proprio, HUB acquistando nuove licenze BIM360 Design (il nuovo nome BIM360 Design sarà comunque anche utilizzato per i rinnovi di C4R).
La nuova versione “BIM360 Design” è utilizzabile a partire dalla versione 2018.3 di Revit e successive. Quindi non funziona sulle versioni di Revit 2018.2 e precedenti
La versione Revit 2018.3 (rilasciata in concomitanza col nuovo servizio) è di fatto l’unica che supporta sia C4R che BIM360 Design e punterà a due spazi coesistenti, ma separati.
Come affrontare questo cambiamento?
Mi rendo conto che dal punto dell’utente questa discontinuità rappresenta un momento di riflessione perchè pone di fronte ad alcune decisioni strategiche che non possono essere improvvisate – quali versioni installare? – quali progetti migrare? – quando?…
Domande che non hanno una sola risposta ma devono essere affrontate caso per caso.
Di fatto, converrà valutare per quali progetti si è già stoccata una mole di dati notevole e che termineranno in un arco di tempo ragionevole e gestirli con C4R + BIM360 TEAM sulla versione Revit 2018.
Invece per i progetti iniziati da poco che si presuppone continueranno per molto tempo e che si intende ragionevolmente migrare su una versione di Revit successiva è consigliabile definire un piano di migrazione al raggiungimento di una specifica fase, quando i workset possono essere facilmente richiamati e riattivati sulla nuova piattaforma.
Perchè questo cambiamento?
Questo cambiamento rappresenta una forte discontinuità in termini di piattaforma tant’è vero che non è possibile migrare automaticamente i dati.
Può semprare strano, dal momento che si va a realizzare un grosso cambiamento per avere apparentemente un servizio analogo. In realtà la qualità di BIM360 Design è notevolmente superiore, tant’è che anche nel caso in cui non ci fossero limitazioni di versione di Revit, la migrazione sarebbe ugualmente consigliata.
Dal punto di vista della piattaforma di fatto si sostituisce il servizio BIM360 TEAM con BIM 360 DOCS, ovvero si passa da un ambiente di puro storage (high trusted environment) ad un vero e proprio Common Data Environment, dove sarà possibile gestire tutte le fasi dalla documentazione di progetto alla fase di cantiere.
BIM360 DOCS fornisce l’ambiente che permette di condividere le informazioni tra i vari servizi: BIM360 Design (per il progetto), BIM 360 Glue (preconstruction), BIM 360 Build (ex-BIM360Field, per il cantiere).
Di fatto i principali vantaggi forniti dal nuovo BIM360 Design nella fase progettuale sono:
- GESTIONE E CONTROLLO ACCESSI
- Gestione degli issue, sovrapposizione anche in 2D di diverse tavole per controllo modifiche (e tutte le altre caratteristiche di DOCS)
- Spazio illimitato di archiviazione
A tutto questo si aggiunge che BIM360 DOCS è sviluppato sulla piattaforma FORGE, che permette di espandere le informazioni attraverso molteplici plugin che potete scaricare da App Store.
Di fatto si tratta quindi di un cambiamento rivoluzionario perchè portando tutte le fasi di progetto su DOCS, non ci sarà necessità di spostare i dati da un ambiente all’altro, ma sarà sufficiente gestire gli accessi degli utenti esattamente come previsto nella logica del Common Data Environment.