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dal BIM in poi...

[blog Autodesk “dal BIM in poi”  – autore: Ilaria Lagazio]

Assistiamo sempre più frequentemente alla necessità di collaborare da parte di “team estesi” sullo stesso progetto, in parte per la naturale evoluzione del mercato globale, in parte per la natura intrinseca della metodologia BIM che è di per sé collaborativa.

La piattaforma Revit è da sempre nativamente predisposta per la collaborazione: la condivisione del lavoro in worksharing permette la condivisione e il lavoro simultaneo sul file all’interno delle stessa rete aziendale attraverso la condivisione del file “centrale” su un unico server; successivamente, attraverso Revit Server, questa possibilità è stata estesa alla collaborazione da sedi diverse molto lontane tra di loro.

Con il rilascio anche per l’Italia di “A360 Collaboration for Revit”, la possibilità di condividere il file è stata estesa alla collaborazione di membri appartenenti ad Aziende differenti.

Collaboration for Revit è un servizio cloud che si appoggia ad un ambiente di condivisione chiamato “A360 Team”, dove viene attivato uno spazio di lavoro virtuale a cui hanno accesso grazie ad un “invito” da parte dell’Amministratore altri “contributors” che possono appunto appartenere o meno alla rete aziendale.

Dell’ambiente A360 Team possono far parte utenti con profilo diverso dai progettisti con ruolo attivo su Revit, ad esempio semplici fruitori del modello che possono visualizzarlo e apporre i loro commenti attraverso il “Large Model Viewer”. Questo tipo di utenti (detti Individual Contributors) possono accedere al progetto in A360Team senza possedere alcuna licenza, semplicemente attraverso un invito.

A360 Collaboration for Revit, funziona esattamente come Revit Server, dematerializzando il server attraverso il cloud. Il file centrale viene salvato dai vari utenti sullo spazio A360 e da lì tutti gli utenti possono avere accesso.

La parte interessante è che al modello possono accedere anche gli “individual contributors” in modo tale da condividere l’informazione BIM a tutti i livelli.

I due ambienti Collaboration for Revit e A360 sono tuttavia virtualmente separati ed è necessario validare la pubblicazione della versione di lavoro su A360, in modo tale da permettere l’utilizzo del file centrale da parte dei progettisti e renderlo pubblico per gli individual contributors solo quando una versione viene validata (in conformità con quanto richiesto dal BIM Level 2).

Questo metodo di lavoro, oltre alla sua linearità e snellezza nel garantire una collaborazione a tutti i livelli, è “pronto subito” non avendo bisogno di alcun tipo di setup informatico.

Incuso in Collaboration for Revit, oltre allo spazio di condivisione A360 Team, è Communicator for Revit, una chat integrata in Revit che migliora ulteriormente la comunicazione tra i membri del progetto.

Per chi fosse interessato a saperne di più e a vedere il funzionamento dei Collaboration for Revit in tempo reale, è possibile iscriversi alla prossima Webinar, che si terrà il 30 giugno alle ore 15, cliccando sul link seguente:

http://www.autodesk.it/campaigns/c4r

Vi aspettiamo numerosi!

 

 

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Ilaria Lagazio

Laureata in Ingegneria Civile e specializzata in Strutture, dopo una breve esperienza nel campo della progettazione si dedica all’industrializzazione dei sistemi edilizi come Building System Development Manager, gestendo il flusso delle informazioni dei componenti edilizi dal modello al cantiere. L’interesse per l’industrializzazione del cantiere e la gestione del dato progettuale la porta ad una esperienza negli Emirati Arabi e dal 2008 in Autodesk , dove oggi ricopre il ruolo di Senior Technical Sales Specialist

3 Comments

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  1. Pingback: Ora è disponibile A360 Collaboration per Revit » GIS e Infrastrutture

  2. Avatarguidobonin

    Davvero molto interessante, Ilaria.
    Mi sono già iscritto e spero di riuscire a seguire in diretta il webinar del 30 giugno (registrerete, tanto, vero?)
    Da utente Civil 3D/infrastrutture sará un motivo in più per “invidiare” gli utenti di Revit: anche lato Civil si può fare qualcosa, ma la base AutoCAD condiziona alcuni passaggi.
    Penso che nella vera implementazione BIM il tema della condivisione sia centrale: come condividere/collaborare (tecnologie, formati), cosa (contenuti) e come controllare questo processo (sicurezza/autorizzazioni-policies) sono temi di cui si inizia a parlare.

    E la cosa va pensata ben oltre la “nostra” fase di progettazione, ma va estesa al “dopo”.

    Forse su parecchi di questi temi la parte building/Revit ha una maturitá da cui spero di imparare qualcosa.

    Nel webinar, se fosse possibile, sarebbe anche interessante, alla fine, capire i punti di forza e i punti critici (su cosa fare attenzione, magari non come limiti, ma come buona pratica) di ciascun modo di collaborare (mi pare tu ne elenchi due almeno).

    Ciao e a presto

    Guido

    1. Ilaria LagazioIlaria Lagazio (Post author)

      Ciao Guido, grazie del commento e del suggerimento. Gli sviluppi correnti ci fanno capire che certamente un grande sforzo viene fatto in termini di Data Management inteso come condivisione del dato in fase progettuale, costruttiva e gestionale.
      Il cloud sta aprendo possibilità immense in questo senso. In linea di massima le “differenze” tra le soluzioni tradizionali e le potenzialità di quelle nuove risiede proprio nell’avere una soluzione cloud, con tutte le possibilità che ne conseguono. Grazie comunque per il suggerimento, cercherò di sottolineare questo aspetto.

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