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dal BIM in poi...

Durante i nostri meeting a volta accade che durante il confronto sulle potenzialità della modellazione parametrica, ci sia ancora qualcuno che sia molto scettico sulla ricostruzione del modello digitale di edifici storici.  Qualcuno dubita ancora sull’efficacia del cosiddetto Scan to BIM. Lo scorso dicembre 2019 ho avuto il piacere di partecipare ad Autodesk University Middle Est a Dubai e durante una delle sessioni plenarie è stato presentato il caso di Notre Dame.

Come tutti sapete, sfortunamente un devastante incendio ha letteralmente mandato in fumo parte di uno degli edifici simbolo della Francia e del mondo: Notre Dame.

L’architetto Andy Milborn ha raccontato come lui e un gruppo di persone dislocate nel mondo, abbiano deciso di ricostruire il modello digitale di Notre Dame.

 

Come è facilmente intuibile, avventurarsi a modellare un edificio come Notre Dame ha rappresentato una sfida importante. La cosa più sorprendete è stata vedere il livello di dettaglio che il team ha raggiunto.

 

E con enorme piacere ho anche scoperto che l’Università di Firenze è parte di questo meraviglioso progetto per quanto concerne l’analisi agli elementi finiti.

 

Ovviamente il processo di elaborazione ha previsto più tecnologie, alcune prettamente dedicate alla modellazione e altre dedicate alla collaborazione o alla presentazione del progetto.

Autodesk Revit e Autodesk BIM 360 sono due degli elementi fondamentali dell’intero processo di elaborazione.

Il risultato è oggettivamente straordinario:

Questo è uno dei tantissimi esempi di come, quasi sempre, non sia la tecnologia ad essere un limite, ma piuttosto l’approccio conservativo e poco aperto di chi progetta o di chi gestisce edifici antichi, complessi e meravigliosi.

L’Italia è il paese con il patrimonio artistico più importante al mondo. Indipendentemente dalle tecnologie e dai processi impiegati, mi vengono i brividi a pensare alle innumerevoli applicazioni che i modelli digitali consentono di implementare.

La costruzione del modello digitale è solo il primo passo lungo un viaggio molto più lungo ed interessante.

Smettiamola di dire “non si può fare”, “abbiamo sempre fatto così”, “ma poi, ma perchè”.

Mi piacerebbe molto che in questo 2020 non vi siano più queste situazioni:

Per chi volesse approfondire ulteriormente il caso Notre Dame, vi segnalo:

Blog ufficiale dell’architetto Andy Milborn;

Presentazione di Autodesk University Middle Est

Buon Scan to BIM!

 

 

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Salvatore Macri`

La mia carriera lavorativa si è evoluta nel segno della passione per le tecnologie informatiche dedicate alla progettazione civile infrastrutturale e ai sistemi informativi geografici. Ad oggi la mia esperienza comprende un mix di esperienze attraverso l’evoluzione in differenti profili quali Topografo, Gis Specialist, Progettista e CAD Manager. Negli ultimi anni ho ricoperto il ruolo di BIM Specialist e BIM Manager occupandomi in particolare di assistere e affiancare i clienti nell’introduzione del processo BIM e prima ancora sull’impiego di AutoCAD Civil 3D su progetti relativi all’ingegneria civile in genere. Ho partecipato allo sviluppo del Country Kit della versione italiana di AutoCAD Civil 3D 2015 dedicandomi allo sviluppo degli elementi parametrici delle sezioni tipo con l’impiego di Autodesk Subassembly Composer e alla traduzione in italiano in qualità di SME per Autodesk InfraWorks 360 e parte di Autodesk Vehicle Tracking 2015.

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